Dott. Franco Tramontana 
Specialista in Ginecologia ed Ostetricia
 
 

Endometriosi

ARGOMENTI

Cos’è

L'endometriosi è una patologia caratterizzata dalla presenza di endometrio (che è il tessuto di rivestimento della cavità dell' utero) al di fuori dell'utero.  Esso va incontro mensilmente, per effetto degli ormoni prodotti dall' ovaio, a delle modificazioni nella sua struttura e accrescimento, che terminano ogni mese con lo sfaldamento che si verifica in occasione del sanguinamento mestruale.


L'endometriosi può essere interna (detta adenomiosi) ed esterna.


L'endometriosi interna è caratterizzata dalla presenza di endometrio nello spessore della parete uterina, mentre l'endometriosi esterna è rappresentata da endometrio al di fuori del corpo dell'utero, soprattutto a livello di ovaio, tuba, vagina, vescica, peritoneo pelvico. Talora, l'endometriosi si può trovare sull'apparato urinario e sull'intestino. Più raramente si possono trovare impianti in altre sedi lontane dalla cavità peritoneale, per esempio nei polmoni e a livello della cute.


Sotto l'effetto ormonale del ciclo mestruale, ogni mese, il tessuto endometriale impiantato in sede anomala (cioè il tessuto endometriosico) va incontro ad un sanguinamento, similmente a quanto si verifica a carico dell'endometrio normalmente presente nell'utero. Tale sanguinamento comporta un'irritazione dei tessuti circostanti, con conseguente formazione di tessuto cicatriziale. Quando localizzata nell’ovaio, questo sanguinamento porta alla formazione di una piccola cisti che, mese dopo mese, può ingrandirsi fino a raggiungere anche le dimensioni di una arancia.


Sintomi

In molti casi l'endometriosi non dà sintomi.

Quando presenti, i sintomi possono dipendere da vari fattori, per esempio dalla localizzazione delle lesioni.
L'intensità del dolore non è in rapporto all'estensione o alla dimensione delle lesioni: anche le piccole formazioni, dette focolai endometriosici (petecchiali), possono causare molto dolore.

I sintomi più frequentemente riscontrati sono:

  1. dismenorrea (dolori prima e durante le mestruazioni)

  2. dispareunia (dolore durante o dopo i rapporti sessuali)

  3. dolore pelvico cronico

  4. menorragie (mestruazioni abbondanti)

  5. perdite ematiche intermestruali


Possono anche essere presenti (in rapporto alla localizzazione dell' endometriosi, cioè se è localizzata a livello del peritoneo del retto o della vescica):

  1. dolore o senso di peso nel retto

  2. diarrea e/o stitichezza

  3. defecazione dolorosa

  4. minzione dolorosa


Il 30-40% circa delle donne con endometriosi soffre di infertilità. Ciò dipende spesso dal danneggiamento del tessuto ovarico per effetto dell' endometriosi, oppure da processi aderenziali a livello pelvico, che fanno sì che i rapporti tra tube e ovaie siano alterati.


Diagnosi

Il primo passo per fare diagnosi di endometriosi è l’anamnesi, cioè un colloquio dettagliato attraverso cui il medico deve ricercare una storia di dolore mestruale, con dolore in occasione dei rapporti sessuali, o la presenza di dolore pelvico cronico.
La visita ginecologica può evidenziare la presenza di cisti o noduli a carico degli organi genitali che andranno valutati anche con un successivo esame ecografico e se necessario con una TAC o Risonanza Magnetica per escludere altre malattie.

In caso di sospetto di endometriosi, molto utile risulta la laparoscopia che consente una visualizzazione diretta degli organi pelvici (utero, tube e ovaie). Con la laparoscopia è inoltre possibile rimuovere chirurgicamente le lesioni endometriosiche (che verranno confermate come tali dall'esame istologico) e, per quanto possibile, porre rimedio alla situazione aderenziale dovuta all'endometriosi stessa.



Terapia

Nell’endometriosi è indicato l'intervento chirurgico. In seguito all'intervento chirurgico si ha una regressione della patologia con sensibile attenuazione dei sintomi. Per prevenire eventuali possibili recidive dell'endometriosi, in seguito all'intervento chirurgico si propone un periodo di terapia farmacologica.


Il trattamento medico dell'endometriosi si fonda sulla dipendenza del tessuto endometriale ectopico dallo stimolo ormonale per cui l'obiettivo è quello di diminuire il livello di estrogeni in modo tale da non far aumentare l'estensione e il numero delle lesioni.


I farmaci utilizzati sono:

  1.    estroprogestinici combinati (la pillola contraccettiva)

  2.    analoghi del GnRH (Gonadotropin releasing hormone).


La pillola contraccettiva agisce bloccando l'ovulazione; somministrata per un periodo prolungato causa atrofia e quindi una regressione delle lesioni endometriosiche. Inoltre attenuano la sintomatologia dolorosa.


Gli analoghi del GnRH (Gonadotropin Releasing Hormone) inducono una pseudomenopausa detta "menopausa farmacologica reversibile", dal momento che bloccano la produzione degli estrogeni. Ciò vuol dire che durante il periodo di terapia la donna è, dal punto di vista ormonale, in una situazione di tipo menopausale, e tale condizione è reversibile in quanto cessa con la sospensione della terapia.

Questa situazione fa si che vi sia una netta riduzione della sintomatologia, se non addirittura una sua scomparsa. Dopo la sospensione della terapia è comunque possibile una riattivazione dell'endometriosi. La terapia con gli analoghi del GnRH-a può provocare osteoporosi se impiegata per periodi molto prolungati.



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